Il progetto 3F Green Model, nell’ambito del programma di cooperazione Interreg Europe, vede tra i partner il Dipartimento dell’Agricoltura e si pone l’obiettivo di affrontare le sfide legate all’adattamento dei settori agroalimentare e forestale nei paesi partner al Green Deal europeo e alla strategia di economia circolare dell’UE.
Consapevole dell’ampia portata di questo problema, il progetto si concentra sul miglioramento degli strumenti di policy dei partner attraverso un’applicazione più profonda e consapevole dei principi dell’economia circolare ai rifiuti organici e ai sottoprodotti generati nelle filiere agroalimentari e forestali, tenendo conto delle diverse condizioni bioclimatiche e delle realtà produttive nell’UE.
La generazione di rifiuti e sottoprodotti lungo le filiere agroalimentari e forestali rappresenta una sfida ambientale ed economica sia per i produttori che per le autorità pubbliche, in quanto costituiscono una rilevante fonte di emissioni di gas serra, e la loro adeguata gestione e successivo smaltimento possono comportare costi significativi.
Nell’ambito di un approccio di economia circolare, tuttavia, i rifiuti organici devono essere trattati come una risorsa biologica, una risorsa sempre più importante. Attraverso l’apprendimento delle politiche e lo scambio di buone pratiche del progetto 3F Green Model, i partner miglioreranno o completeranno gli strumenti politici che si occupano dei diversi flussi di rifiuti organici e sottoprodotti agroalimentari e forestali, per mitigare gli impatti ambientali e realizzare la propria attività e la creazione di posti di lavoro.
I partner del progetto rappresentano la diversità della filiera agroalimentare e forestale dell’UE (atlantica, continentale, mediterranea e nordica) e combinano diversi ambiti territoriali (locali, regionali, nazionali) e competenze tematiche (agricoltura, allevamento, silvicoltura, industria alimentare). Il partenariato ha il ruolo di prestare particolare attenzione al potenziale imprenditoriale e alla nascita di realtà bioindustriali al fine di trasformare i rifiuti e i sottoprodotti in risorse preziose, in quanto rappresentano un settore promettente per la diversificazione dell’economia e la resilienza delle comunità rurali, contribuendo ad affrontare la sfida dello spopolamento.